mercoledì 30 settembre 2009

Un Nuovo Regno - Parte 2

Ai piedi del gigante era il caos più completo: centinaia di persone cercavano di fuggire spingendosi le une contro le altre. Piccoli gruppi di persone si erano però accorti dell'enorme erezione del gigante e se ne stavano ora ferme, incantate, ad osservare tanta carica sessuale gonfiarsi fino a sembrare di volere lacerare il tessuto del costume del gigante. I più attenti osservarono che la punta del membro del titano era già umida, scurendo quindi il costume in quel punto.

Andrea, dall'alto della sua potenza, osservava divertito la scena davanti a lui; non poteva proprio evitare di paragonare mentalmente le diverse parti del suo corpo con quello che lo circondava.
"Questi insetti non sono alti nemmeno come il mignolo del mio piedi", pensò. Poi, inveitabilmente cercò attorno a sè qualcosa che potesse essere alto almeno quanto lui, ma era praticamente impossibile. A quanto pare questa civiltà era simile a quella umana a livello tecnologico (macchine, moto ed autobus si muovevano come formichine centinaia di metri più in basso rispetto agli occhi del gigante) ma sembrava non amare particolarmente grattacieli o palazzi superiori ai 10-15 piani. Le cosce muscolose e tornite del gigante non temevano comunque nessun paragone con il più solido degli edifici costruiti, anche se nemmeno un dito del gigante poteva temere il confronto con qualsiasi cosa su quell'isola.

Poi, la mente del gigante si rifocalizzò sulla situazione; tornò quindi ad abbassare lo sguardo sul suo pacco. Ora era veramente eccitato, troppo eccitato per stare immobile e non fare nulla. Istintivamente mosse la mano destra ad afferrare il suo pacco e se lo schacciò bene nel palmo della mano, come a mostrare agli insetti davanti a lui chi fosse l'unico indiscusso uomo in quel mondo.
Il gigante iniziò di nuovo a camminare, muovendo volontariamente il primo passo molto lentamente come a volere sottolineare alle piccole persone sotto di lui quanto fosse faticoso muovere tutte quelle tonnellate di muscoli. Il piede destro quindi si staccò lentamente dal suolo in cui era rimasto ad affondare per almeno 10 minuti, e il mondo dei piccoletti cominciò di nuovo a tremare e a cambiare letteralmente forma. Il fragore causato dal sollevamento fu ancora più assordante della discesa a cui avevano assistito pochi minuti prima, perchè tutto quello che era stato schiacciato da quel primo passo adesso si stava staccando dalla pianta del piede del nuovo dio dell'isola cadendo a terra e spezzandosi nuovamente. Le persone che stavano nei pressi del piede del gigante vennero risucchiate nell'impronta ,profonda come una piscina, per poi doversela vedere con la serie di detriti ed altra poltiglia che a tratti si staccava dal muro di carne in sollevamento. Gettanto la sua ombra su un'altra zona della città, il passo del gigante si scaraventò di nuovo a terra, causando nuovamente distruzione e panico. Andrea continuò la sua lenta camminata per la città, alla ricerca di un modo per soddisfare i propri bisogni sessuali. "Vi schiaccerò tutti, inutili insetti, se non sarete in grado di soddisfare il vostro nuovo dio", tuonò il gigante alla folla urlante, e dopo avere pronunciato queste parole si chinò nuovamente, questa volta affondando un ginocchio a terra che si installò come un nuovo gigantesco palazzo uscito dal nulla nell'impianto urbano della città. Restò farmo qualche secondo a guardarsi attorno, per fermarsi poi ad osservare la forma rotonda e potente del suo pacco al di sotto del quale folle intere stavano scappando.

Con un rapido gesto, il gigante raccolse da terra una ventina di persone, le portò poi vicino ai suoi occhi  per osservarle meglio. Alla vista di quegli enormi occhi verdi, alcune persone svenirono, altre restarono immobilizzate, tutte finirono con il sedere a terra, o meglio, sul palmo della mano. Divertito, Andrea avvicinò la mano in basso mentre con il pollice della mano libera staccò lo slip dalla sua pelle per creare un apertura. I piccoletti videro il viso del gigante allontanarsi lentamente, passarono di fronte ai pettorali giganti e scolpiti e poi scesero piano dopo piano i definitissimi addominali del loro dio. Infine sentirono la mano su cui giacevano inclinarsi a mostrare loro un varco all'interno del quale si snodava il più grande cazzo che avessero mai visto, eretto e caldissimo. Uno alla volta, caddero tutti in quel buco profondo cercando di non rimanere schiacciati dalla pressione di quell'enorme membro a contatto con il tessuto.
Alcuni si fermarono sull'enorme tronco, altri rimasero intrappolati nei peli che lo circondavano e molti scivolarono ai lati per finire sulle enormi palle. I più sfortunati finirono sotto le palle e alla prima aggiustatina al pacco del gigante sarebbero rimasti schiacchiati come mosche...

FINE 2 PARTE

1 commento:

Anonimo ha detto...

Splendido!
Perchè non continui?