La sensazione doveva essere molto piacevole a giudicare dall'espressione del dio.
I piccoletti raccolti da terra si dimenavano e lottavano inutilmente contro quel mostro di carne che altro non era che un uccello di dimensioni inimmaginabili. Quando il giovane si rialzò, il mondo dei poveri sfortunati chiusi all'interno degli slip si fece ancora più stretto: le palle si assestarono ulteriormente verso il basso, muovendosi lentamente, mentre il tessuto si fece più stretto definendo il già ben visibile e notevole membro ma rendendo tutto più stretto attorno ad esso.
Quasi senza pensarci, il gigante si aggiustò il pacco con la mano a cucchiaio, eliminando sul colpo tutti quegli sfortunati che in quel momento si trovavano sotto le gigantesche palle.
Andrea aveva delle palle notevoli, grosse, gonfie, pesanti. Quando era una persone "normale" aveva già notatato questa sua particolarità osservando i suoi compagni di nuoto. Avevano tutti dei testicoli secchi e piccoli se confrontati con i suoi. Certo a volte era imbarazzante indossare determinati indumenti, ma in fondo sapeva che gli occhi di tutti in metropolitana o sul bus erano puntati su quel bel pacco proprio a causa del rigonfiamento aggiuntivo fornito dai suoi genitali, e la cosa lo rendeva fottutamente fiero.
Ora certamente gli occhi di TUTTI erano puntati su di lui e sulle sue parti basse, che per qualche strana ragione riuscivano ad arrapare anche i piccoli uomini eterosessuali. Ma tutti i piccoletti che si trovavano attorno ai suoi piedi avevano poco da pensare in fatto di eccitamento sessuale: tutti erano preoccupati a fuggire da quelle enormi piante che passo dopo passo schiacciavano, tritavano, sprofondavano tutti e tutti.
"Cazzo, quanto sieti piccoli" - "Scappate, se riuscite, dal vostro destino, ma verrete investiti prima o dopo dalla potenza dei miei piedi giganteschi" Poi, fermandosi e massaggiandosi lentamente l'uccello intrappolato nelle mutande e che spingeva insistentemente per uscire, disse: "E se non verrete schiacciati, verrete scopati dal più grosso uccello che abbiate mai visto o annegati dalla più calda colata di sperma che abbiate mai visto, e credetemi, questi bei coglioni ne producono parecchia di sborra"; così dicendo, il padrone assoluto di quel mondo si abbassò gli slip e se li sfilò, schiacchiando nel processo sotto i suoi piedi forti e maschi altre decine di persone e distruggendo un piccolo palazzo.
Ora, davanti agli increduli lillipuziani si ergeva il più immenso e perfetto essere umano che avessero mai visto: Alto - a dir poco - fisicamente perfetto, con un viso incredibilmente bello e mascolino, un uccello eretto di 23 cm che a quelle dimensioni era diventato più alto di una torre di diversi piani, e due grandi piedi piantati nel suolo attorno ai quali si era scatenato il pandemonio e il delirio più completo. Il gigante gettò gli slip a terra, soffocando tutte le persone che finirono sotto di essi con l'odore di cazzo che si sprigionava da essi.
Le televisioni registrarono le immagini di piccolissime persone perdere la presa dal cazzone eretto sopra la città per poi cadere nel vuoto - e di altre rimaste qualche secondo sopra di esso, incredule, schiacciate però dalla mano del gigante che, lentamente, iniziava a masturbarsi camminando lentamente e guardando a terra la distruzione causata, alla ricerca di qualsiasi cosa potesse essere adatta ad essere scopata fino allo sfinimento e sfogare così le sue voglie, accresciute ora dal potere assunto su quella piccola inutile civiltà. [pubblico il documento - mi scuso per errori e imperfezioni, non ho ancora riletto]
5 commenti:
madò, che storia fantastica... mi sono ammazzato di seghe leggendola sinceramente. Sei davvero bravissimo, mi piacerebbe farti leggere un'altra storia mia che secondo me ti piacerebbe un sacco. Contattami a klostersit@yahoo.it
L'INVASORE
Quando quel Ragazzo muscoloso e bellissimo esaudì finalmente il suo desiderio di diventare il gigantesco dominatore del mondo, sentì un’incredibile sensazione.
Era uscito dal mare nudo, potentissimo, alto 2000 mt. Di fronte a lui si stendeva New York: nessuno dei suoi grattacieli era più alto del suo Ginocchio; l’enorme città gli si stendeva di fronte come una serie di palazzi giocattolo. Ebbe subito un inarrestabile e gigantesca erezione al pensiero di cosa avrebbe fatto d’ora in poi della Terra. Urlò di potere battendosi gli spaventosi Pettorali d’acciaio.
Al primo passo sentì tre o quattro palazzine che letteralmente si sbriciolavano, cedevano come carta stagnola di fronte alla straordinaria forza e potenza dei suoi magnifici Piedi. Cominciò eccitatissimo a distruggere furiosamente Manhattan : sentiva le incredibili e altissime grida di terrore di quei milioni di persone che si vedevano massacrati e distrutti all’improvviso da quello stupendo Gigante. Voleva sentire quelle formichine venire spazzate via dal suo Tallone e dalla sua Pianta del Piede mentre imploravano pietà, voleva schiacciarli a migliaia, dimostrare loro la loro impotenza di fronte al Dominatore, voleva umiliarli e sommergerli del suo strabordante Sperma. Era scatenato: New York era in preda al panico, non si era mai vista né pensata una cosa così meravigliosa e terrificante. Prese l’Empire State Building tra i suoi Bicipiti: al minimo sforzo dei suoi terrificanti muscoli sentì il cemento armato e le vetrate disintegrarsi e ridursi in polvere all’istante. Dopo 10 minuti aveva già completamente raso al suolo il 15 % della città, con meno fatica e preoccupazione di quella che metterebbe un bambino nel distruggere un formicaio, e massacrato un milione e mezzo di persone per lui ancora più insignificanti di microbi. Rallentò la sua furia: di questo passo in meno di un mese avrebbe schiacciato tutta l’umanità, e come si sarebbe divertito allora? Cominciarono ad arrivare centinaia di caccia per attaccarlo. Il Gigante si eccitò ancora di più: furono lanciati contro i suoi muscoli pazzeschi almeno un migliaio di missili. Il risultato fu un leggero solletico per il Dominatore: il Gigante non aveva nemmeno un graffio, stritolava gli aerei a decine come moscerini, li schiantava contro i suoi Pettorali di marmo, li accartocciava come se fossero di carta velina contro quel suo incredibile e mostruoso Cazzo sempre più stragonfio.
Venne poco dopo: fu una eiaculazione spaventosa e immensa, gli schizzi si abbatterono sul Panam Building, a oltre 1 kilometro da dove si trovava il Ragazzo-dominatore: il grattacielo venne diroccato dalla potenza e dal peso dell’enorme massa di Sperma vischioso e bollente, nel quale intrappolati morivano ustionati o annegati decine di malcapitati, mentre ancora guardavano schiavi quella Nerchia pazzesca che con la sua ombra copriva diversi isolati, turgida, durissima, lunga almeno trecento metri e larga più di cinquanta, li troneggiante a 1100 mt di altezza. Il suo odore si poteva sentire almeno a 50-60 km: tutti cominciavano a gridare come pazzi: “STA ARRIVANDO!!! STA ARRIVANDO!!!! CI SCHIACCERA’ TUTTI!!!! SCAPPIAMO!!!!”. Ma in neppure un minuto lui era già lì, enorme, a distruggere e a dominare. Era spietato quanto inarrestabile, invulnerabile a qualsiasi arma, e la distruzione che portava con il suo fisico pazzesco era totale: non un palazzo rimaneva in piedi, non un ponte, non una nave, non un aereo, non un treno. Di new York dopo il suo attacco fantastico di 4 ore rimasero solo 157 superstiti che dopo 3 giorni raggiunsero la nuova città che il Ragazzo stava distruggendo per gettarsi sotto i suoi Piedi, ossessionati ed eccitati dalla sua dominazione. Tutti gli uomini e le donne presto ne divennero totalmente succubi e schiavi tentando di leccare i suoi Piedi divini prima di venirne schiacciati come insetti. Era la furia e il dominio totale di quel Maschio Gigante.
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Sono uno dei carristi dell’8° battaglione, il primo dei tanti che tentarono di fermarLo. Forse sono l’unico sopravvissuto, ma sarei voluto morire già allora, risparmiandomi la visione di questo mondo distrutto, polveroso, abitato solo da pochi schiavi inebetiti dalla bellezza spaventosa del Gigante e costretti a vivere tutta la vita sotto i capricci e le voglie di quel corpo maschile immenso, giovane, sodo, morendo giovanissimi annegati dal suo Sperma.
La mattina del suo incredibile attacco a New York fummo mobilitati in fretta e furia. Ciò che ci stavano dicendo era assolutamente assurdo: un ragazzo immenso ,dell’apparente età di 25 anni, stava distruggendo la città! Solo quando i nostri 2600 carri armati arrivarono alle porte della città ci rendemmo conto di cosa avremmo dovuto affrontare. Per 10 minuti almeno nessuno si riebbe dallo shock: di fronte a noi c’era New York, rasa per buona metà al suolo sotto la furia di quel ragazzo incommensurabile e nudo che si occupava ora di distruggere il Palazzo dell’ONU. Il sole si rifletteva sui suoi muscoli mostruosi e pazzeschi luccicanti di sudore, e su quell’enorme spaventosa Nerchia dritta e durissima. Non vidi mai più un fisico umano talmente proporzionato e bello, e d’altronde ben pochi di coloro che hanno avuto la fortuna di vedere un attacco del Gigante hanno mai più fatto qualcosa di diverso che masturbarsi in continuazione pensando ai suoi muscoli, al suo Cazzo, ai suoi meravigliosi Piedi, rimpiangendo di non esserne stati schiacciati.
I grattacieli esplodevano come stuzzicadenti nella morsa spaventosa dei suoi Bicipiti perfetti. Il volto, incorniciato dai corti capelli mori, era meravigliosamente bello, virile e sogghignante; il Petto e gli Addominali erano glabri, scolpiti nel marmo, di una potenza inaudita. Le Gambe erano poderose e coperte di una leggera peluria, lunghe e scattanti. I Piedi erano talmente belli e maschili che mi dispiacque non poter essere già là sotto ad adorarli come uno schiavo.
La città era poi nel panico più totale di fronte al suo Cazzo: non ho parole per descrivere quanto in quella mattina a New York il Ragazzo-Gigante apparisse come la cosa più meravigliosa e dominatrice apparsa mai sulla Terra, ma era soprattutto il suo Cazzo a suscitare il terrore, l’ossessione, il panico. Era davvero infinito, enorme, spropositato persino in confronto a lui (in proporzione a una persona normale era come se lo avesse di oltre 20-25 cm), in una erezione di una durezza, dimensioni, durata mostruose: era il segno che ciò che faceva lo stava eccitando alla follia, era il segno che per noi non ci sarebbe stata nessuna speranza. La Cappella era stragonfia, color porpora, mentre demoliva i grattacieli appena il Ragazzo ve la accostava, da inginocchiato. Il liquido seminale rimasto dalla precedente eiaculazione colava piano dal cuore di essa sui palazzi, sui grattacieli, sulla folla in vana fuga, in quantità sufficienti per trascinare con esso invischiati decine di uomini e donne pazzi di terrore ( e di eccitazione).
Di fronte a tanta bellezza mi accorsi con vergogna che stavo venendo nei miei pantaloni,ma non ero l’unico: in molti fra gli altri soldati non resistevano più e si stavano masturbando seduta stante. I morti schiacciati dai suoi Piedi o stritolati dai suoi muscoli non si contavano più e ormai la città era scossa da un unico altissimo grido di folle terrore. Ma ancora rimaneva in piedi la speranza, che in cuor mio sentivo assolutamente ridicola, di poter fermare quel Maschio. Ciò che fermamente credevo venne confermato dai fatti: arrivarono finalmente i caccia, centinaia, per attaccarlo. Fu tremendo: i missili esplodevano sul Gigante a centinaia e il Ragazzo scuoteva l’aria con la sua risata di scherno e divertimento. Spazientito comincio a stritolarli a decine tra le sue mani possenti, rispetto a lui i caccia non erano più grandi di moscerini, altri aerei venivano annientati dai suoi calci volanti violentissimi, altri ancora, coinvolti nelle turbolenze provocate dai suoi movimenti si schiantavano come polvere sul suo corpo strepitoso. Intanto il Dominatore, il Maschio Gigante venne ancora per l’eccitazione della dimostrazione della sua schiacciante potenza e superiorità. Lo schizzo bollente incontrò sulla sua strada una decina di caccia che scappavano spazzandoli via come granelli di polvere. In mezz’ora aveva ridotto in polvere qualcosa come 700 caccia: contro di lui non c’era nient’altro da fare che scappare.
E finalmente per centinaia di chilometri intorno risuonò come mille tuoni la voce spaventosa e virile del Gigante: “MISERABILI SCHIAVI E MICROBI, COME OSATE RIBELLARVI AL VOSTRO DOMINATORE ? QUESTO E’ TUTTO QUELLO CHE SAPETE FARE? MI FATE RIDERE, POTREI ANNIENTARE IL VOSTRO ESERCITO DI GIOCATTOLI SOLO A COLPI DI EREZIONI…AHAHAHAH!!!ORA LEVATEVI DAI PIEDI MOSCERINI E PREPARATEVI A LECCARE IL MIO CAZZO”, e dicendo questo agguantò gli ultimi 3 F-14 che inutilmente stavano tentando di scappare e li accartocciò contro il suo Cazzo, che già stava ridiventando durissimo.
Il compito dei nostri carri armati, vista l’impotenza delle armi umane contro un tale mostro, poteva essere tutt’al più quello di cercare di proteggere la fuga delle colonne di milioni di persone che tentavano di scappare al Cazzo di quel Maschio Gigante. Poco dopo la distruzione dell’aeronautica il Ragazzo cominciò ad avvicinarsi all’autostrada che noi avremmo dovuto difendere e che era ormai straripante di profughi. Ognuno dei suoi passi risuonava come un tuono spaventosamente potente e inquietante, accompagnato da scosse di terremoto e sobbalzi tanto potenti da sollevare di diversi metri molte macchine, e sempre più forti e terrorizzanti man mano che si approssimava.
sta storia è fantastica
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