lunedì 2 novembre 2009

Passeggiata domenicale...

Dopo una settimana di lavoro senza sosta, è stato un vero sollievo infilare le mie infradito, mettermi comodo e fare una passeggiata fuori casa.
Ovviamente, dopo pochi minuti, mi sono imbattuto in un piccolo villaggio, le cui case superavano a malapena le mie caviglie. Inavvertitamente ho schiacciato una delle prime case ai bordi del paesino. Non è che la cosa mi abbia toccato, anzi, mi sono divertito a schiacciare anche quella successisa, questa volta godendomi ogni secondo della discesa della suola sul quel piccolo edificio.

Insomma, pochi minuti dopo ero al centro del villaggio, in piedi, ad osservare divertito il via vai ai miei piedi. Mi impressiona sempre vedere il panico che la sola presenza della mia figura genera sui piccoli ed inutili abitanti delle terre che circondano casa mia.
Ho notato l'arrivo di una piccola squadra uomini armati di lance ed altri piccoli oggetti appuntiti ed ho capito che gli esseri in questione non erano evoluti come altre città che ho visitato in passato. Divertito dal loro coraggio mi sono fermato ad osservare – mani sui fianchi –; dopo un momento di esitazione, la prima fila del piccolo esercito si è scagliata contro le mie infradito, scavalcandole e tentando di conficcare il mio alluce con quelle piccole lance.
Mi sono divertito a guardarli per qualche istante, e il solletico delle piccole punte abbinato alla senso di incredibile superiorità rispetto a quei piccoli insetti mi ha leggermente eccitato; dopo pochi minuti, annoiato, mi sono ritrovato a dire qualcosa come "bah, adesso basta, vi schiaccio per bene e me ne torno a casa". Così dicendo, ho sfilato lentamente i miei piedoni dalle infradito e dopo qualche istante ho fatto scendere lentamente la mia pianta del piede piatta sul piccolo esercito compatto, schiacciando una ventina di uomini muscolosi ed atletici senza nemmeno accorgermene.
Con l'altro piede, giusto per fare in modo che quei vermi si ricordassero di me anche dopo la mia partenza, ho distrutto anche alcune delle case alla mia sinistra, ritrovandomi con decine di piccole figure in fuga sopra e attorno al mastodondico piede.

Passo dopo passo, tenendo in mano le infradito, sono tornato a casa, consapevole dei disastri provocati ad ogni mio passo.

GiantGod

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