martedì 3 novembre 2009

Intrusi....

Tornato a casa, questa sera, mi sono immediatamente sfilato le scarpe e i calzini, rimanendo scalzo e, allentandomi il nodo della cravatta, mi sono diretto verso il frigorifero per bere una birra fresca. Chiuso il portellone del frigorifero, ho fatto un primo passo verso il divano quando con il piede ho schiacciato qualcosa.
In un primo momento pensavo di avere calpestato qualche rimasuglio di cibo ma quando ho abbassato lo sguardo - ancora con la birra in mano - mi sono accorto di avere schiacciato qualcosa di ben diverso.
Alcuni dei piccoli omuncoli che abitano in piccole città sparse nei paraggi si erano intrufolati in casa mia, forse per esplorare dove vivo e per capire meglio come attaccarmi, o forse solo per curiosità; ad ogni modo, mentre me ne stavo immobile come una gigantesca statua con i piedi ben saldi a terra, ho notato che alcuni di loro si stavano dando da fare per cercare di sollevare le tonnellate di pelle e muscoli dei miei piedi per salvare i loro compagni, che a quanto pare erano stati cancellati dal mio banalissimo passo.

Dopo avere osservato i loro inutili sforzi per qualche minuto, ho semplicemente risollevato per poi riposarlo lentamente sui coraggiosi omini rimasti attorno alla mia mastodontica presenza, schiacciandoli tutti senza nessuna fatica e continuando a bere la mia birra dalla bottiglia. Nel frattempo, ho intravisto un altro piccolo gruppo di questi esseri intrufolarsi sotto al tavolino del salotto. Senza badare agli insetti che avevo appena schiacciato mi sono subito diretto, passo dopo passo, verso il tavolino. In pochi istanti mi sono spogliato rimanendo in slip davanti al tavolino, che ho poi spostato con un piede, mettendo in mostra immediatamente il gruppetto di 10-15 sfortunati che, come previsto, ha iniziato a sparpagliarsi in diverse direzioni.

Sistemandomi con la mano sinistra il pacco che ora iniziava a gonfiarsi e a spingere per uscire, ho cancellato con un piede metà del gruppo semplicemente con un passo. Mi sono poi lentamente abbassato per raccogliere l'altra metà del gruppo. Dopo essermi risollevato ad un'altezza inimmaginabile per loro, li ho osservati per qualche istante dimenarsi nel palmo della mia mano, incerto sul da farsi e terrorizzati dalla potenza sprigionata dai miei pettorali, adesso proprio di fronte ad essi.
Annoiato ma comunque ancora eccitato, ho aperto con il pollice libero un varco tra la mia pelle e gli slip, rivelando a quei piccoletti il mio enorme uccello e le mie palle gonfie ed eccitate. Poi, con un movimento della mano, ho fatto scivoalre il gruppetto dentro alle mutande per poi chiudere e darmi una bella sistemata all'uccello.

Proprio ora, mentre scrivo seduto sulla sedia, sento i loro inutili tentativi di liberarsi dal peso del mio cazzo gigante. Alcuni di loro hanno smesso di muoversi, forse hanno capito che i loro movimenti, eccitandomi, possono essere letali per loro.

Domani vi saprò dire se hanno superato la notte in compagnia del mio cazzo  oppure no.

GiantGod

3 commenti:

MiniMickey (civediamo.spero@hotmail.it) ha detto...

grande storia!!
complimenti...ma com'è che ti vengono in mente???
ti viene davvero così d'improvviso durante la giornata l'ispirazione?

Anonimo ha detto...

Complimenti, speriamo di poter leggere ancora tante tue fantasie! davvero ok! ;)

Anonimo ha detto...

Grande! Molto interessante...ti è mai successo dal vero qualcosa di analogo?

gskalzo@yahoo.com